2020, l’anno sospeso tra realtà e fantascienza
Un anno sospeso, che ha rimandato le nostre vite a data da destinarsi.
2020,
duemilaventi:
la numerologia (lo studio del significato energetico dei numeri) lo
indicava come anno particolarmente fortunato: un anno 4, ossia 2+2 = 4.
Dunque il 2020 avrebbe dovuto essere, sempre se vogliamo credere al simbolismo, un anno dominato da equilibrio, ordine, pace e responsabilità. Il 4 come simbolo del lavoro e della sicurezza.
Qualcosa è andato storto. Forse le stelle hanno sbagliato strada.
Questo 2020 sembra un anno sospeso tra realtà e fantascienza.
Adesso chiudo gli occhi e quando li riaprirò scoprirò che è stato tutto un brutto sogno.
Non è così, purtroppo. Il 2020 tanto atteso si è rivelato una bella fregatura.
Siamo tutti in attesa: di contare i danni leccandoci le ferite, di asciugare le lacrime, di riappropriarci di quella vita che prima ci pareva tanto grama e che oggi aneliamo.
Quel che è certo è che abbiamo un’occasione, quella di riflettere e studiare il modo di ripartire.
Niente sarà uguale, ma tutto sarà ancora. Dobbiamo solo imparare: cosa?
Lentezza – la frenesia e la fretta non faranno più parte della nostra esistenza. Dobbiamo imparare ad essere pazienti e aspettare che il ritmo naturale della vita si svolga in armonia, senza forzature e corse inutili.
Gentilezza – siamo tutti esseri umani e tutti abbiamo esigenze, sentimenti, debolezze e risorse: siamo comunque alla mercé del destino.
Risolutezza – perdersi d’animo e rimpiangere il passato non serve: fare progetti mirati e ragionati è il modo per affrontare il cambiamento e ottenere dei risultati utili.
Coesione – mai come in questo momento l’espressione “fare squadra” ha un significato; se la risolutezza non troverà coesione sarà inutile.
Generosità – che non vuol dire aprire il portafoglio e fare una donazione, certamente importante e per la quale è giusto ringraziare, ma fare in modo che queste donazioni giungano a segno per il bene di tutti.
Egoismo – ma come? Dopo tutto quello che si è
detto? Sì, inteso come volerci bene sul serio, voler bene a noi stessi.
Proviamo a stimolare reazioni positive ritagliandoci un momento di
gratificazione, per esempio facendo ginnastica, cucinando (con quello che
troviamo nel frigo), pregando, leggendo un libro o chiacchierando al telefono
con un amico; sferruzzando, lavando la macchina (nel box), facendo ordine
nell’armadio o appendendo quel quadro che sta appoggiato al muro da mesi.
Chi può, lavori, perché prima o poi toccherà fare i conti ognuno con la propria attività.
Sono piccole cose ma ci danno la misura della nostra dimensione: prendiamoci cura della nostra salute fisica e mentale e allo stesso tempo costruiremo le basi per tornare alla vita.
Il 2021 arriverà.