25 ottobre, #worldpastaday

by Marina Caccialanza

Corta o lunga, secca o fresca, la pasta piace a tutti e in tutto il mondo. Senza perdersi in elucubrazioni per stabilire chi ne siano stati gli inventori, un fatto è certo: con modalità e tecniche diverse, con ingredienti vari, sughi, ripieni, in tutto il mondo si mangia pasta e la ricorrenza del 25 ottobre – World Pasta Day – proprio questo vuole celebrare.

Secondo uno studio condotto da The Fork insieme a Doxa, penne e spaghetti sono i formati preferiti dagli italiani e il 60% del campione intervistato afferma di amare la pasta per la sensazione positiva di felicità ed energia che evoca mentre un terzo dei Millenials la consuma per abitudine.

In generale la sensazione che un piatto di pasta provoca è il piacere (56%), per il 34% felicità, 26% energia, ma il 25% apprezza la sua versatilità, il 22% come si è detto la consuma per abitudine, il 19% dichiara che alimenta le sue certezze e il 18% che stimola la convivialità.

In tema di ricette, non avevamo dubbi in merito, la carbonara è il piatto preferito in assoluto (33%); seguito dalla pasta al ragù e pomodoro e basilico. Appena sotto il podio Amatriciana, cacio e pepe e il pesto. La tradizione trionfa.

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Carbonara - © Nitty Kizhakkeparampil per The Fork

Toccasana per la nostra salute – è ricca di triptofano, aminoacido precursore della serotonina e della melatonina - la pasta garantisce gusto, salute, umore, sonno. Sfatiamo i preconcetti che faccia ingrassare. Gli ultimi studi scientifici infatti affermano che pasta e carboidrati sono nutrienti importanti che il corpo utilizza per ottenere energia e possono essere consumati tranquillamente, anche la sera. Addirittura pare che i suoi effetti siano positivi su insonnia e vampate da menopausa. Le signore si tranquillizzino, se hanno messo su qualche chiletto la colpa non è della pasta.

Secondo i dati diffusi dall’Unione Italiana Pastai, il consumo di pasta è quasi raddoppiato negli ultimi 10 anni (da 9 a 15 milioni di tonnellate l’anno) e l’Italia è il punto di riferimento per produzione e consumi. Merito anche della creatività in cucina che ha ispirato ricette e stili, attenzione al benessere e alla salute. L’U.S. News & World Report ha eletto la Dieta Mediterranea, e la pasta ne è elemento basilare, miglior dieta al mondo nel 2019 anche se in realtà molti segnali ci fanno capire che la popolazione in generale si sta allontanando da essa: nel nord Italia solo il 41% delle persone mangia seguendo questo modello.

In ogni caso la pasta si mangerà ancora per molto tempo, di sicuro fino al 2050 quando gli esperti dell’Unione Italiana Food hanno ipotizzato 6 stili di consumo: io mangio classico (pasta al pomodoro, portabandiera della dieta mediterranea nel mondo); io mangio etico (pasta, verdure e sostenibilità); io mangio globale (pasta fusion, un mondo di contaminazione); io mangio diverso (pasta con ingredienti da scoprire); io mangio semplice (essenziale e salutare) e io mangio consapevole, dove la sfida della corretta alimentazione serve a ribadire che la pasta è buona, sicura e sostenibile.  

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Spaghetti al pomodoro © Italian Trade Agency 

Allora diamo il via a una nuova era della pasta che si offre come soluzione alimentare perfetta e scopriamo nuovi stili di produzione e consumo, come la pasta “antiage” al cioccolato ideata dall’ingegnere della pasta Raimondo Mendolia, massimo esperto di pasta, che nel suo laboratorio di Firenze studia combinazioni sempre nuove e adatte a tutte le esigenze: dalla pasta “fitness” per gli sportivi a quella a basso indice glicemico per i diabetici, da quella integrale alla nuovissima versione “antiage”, puntando sempre su ingredienti genuini provenienti dalla migliore produzione made in Italy. In occasione della Giornata Mondiale della Pasta, Raimondo Mendolia propone dei sontuosi maccheroncini al fondente 100% con crema di melanzane e parmigiano reggiano 48 mesi. Un piatto ricco di proprietà antinvecchiamento.
Oppure possiamo provare la ricetta fusion creata dallo chef Marco Serra. Con questa ricetta studiata per il brand di telefonia franco-cinese Wiko, lo chef racconta un viaggio che parte dall’Italia, passa dalla Francia e finisce in Cina per celebrare un melting pot di culture, sapori e mondi, interconnessi com’è giusto che sia oggi. Si inizia dal raviolo, simbolo della tradizione culinaria italiana, per poi assaporare il gusto della Francia con il foie gras e il petto d’oca, raffinato ripieno della pasta all’uovo, passando ai profumi della Cina con il miso e per finire con un taste fresco ed esotico del cocco e del peperone a julienne. 

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Raviolo giallo con vellutata di cocco e foie gras dello chef Marco Serra 

Esempi infiniti che in questa giornata valorizzano il nostro Paese di cui la pasta è certamente simbolo, come l’iniziativa Al Dente, The Italian way of pasta che regala a tutti i pasta lovers un itinerario gastronomico mondiale: 130 ristoranti per una settimana intera propongono la loro personale interpretazione della pasta, una sfida alla quale partecipano nomi come Alajmo, Beck, Cerea, da Milano a Tokio, da Roma a New York, da Londra a Brisbane.

E poi, una spaghettata virtuale per tutti: con gli Hashtag #pasta2050 e #WorldPastaDay tutti potranno postare foto e video della loro idea di pasta in un’abbuffata di facebook, Instagram e tweet up.

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Orecchiette green © Italian Trade Agency