Da Bruxelles a Milano, il cioccolato è la risposta

by Marina Caccialanza

Una boutique piccola ma situata in una zona elegante e vivace, dove proporre le sue creazioni, un ampio laboratorio ben attrezzato a breve distanza dove realizzarle, un team giovane e tutto al femminile per dare un tocco di delicatezza ma non solo, per dare quella marcia in più in grado di imprimere lo stile personale e unico che l’affiatamento e la condivisione di idee possono offrire.

Il risultato è un’impronta definita, un prodotto spettacolare per bontà e golosità – bella forza, è cioccolato, direte - ma anche per delicatezza e allegria, per freschezza. Perché Charlotte Dusart, cioccolatiera belga, residente a Parigi ma con un piede a Milano, è giovane (classe 1988) e non è un dettaglio: la gioventù e l’entusiasmo sono gli elementi che fanno la differenza in un mondo, quello della cioccolateria artigianale dove l’apparenza talvolta va a braccetto con classicità e sfarzo.

“Entrando nel mio negozio ci si deve dimenticare di tutto e tornare bambini, provando un’incredibile sensazione di felicità” afferma Charlotte, ed è proprio così.

Ma cominciamo dall’inizio: Charlotte Dusart arriva a Milano nel 2019 e rileva un piccolo negozio in via Eustachi, non lontano da Porta Venezia, zona elegante e vivace, inaugurando a settembre dello stesso anno la sua boutique con laboratorio a vista. È un salto nel buio ma la volontà è grande e il suo intento è mettere a frutto una formazione incominciata con studi di comunicazione e sfociata come account manager nella gdo, ruolo che non la soddisfa ma le fornisce quelle competenze manageriali che si riveleranno preziose in seguito; nel frattempo coltiva la sua passione per il cioccolato – “sono stata svezzata a cioccolato” afferma con un sorriso – e frequenta l’Institut Roger Lambion di Bruxelles diplomandosi nel 2016 Artigiano cioccolatiere. È la svolta che attendeva. Completa la formazione pratica da cioccolatiera presso la famosa pasticceria Wittamer a Bruxelles e poi, trasferitasi a Milano, nel 2018, inizia a lavorare da Cioccolatitaliani, nota realtà bean-to-bar, finché l’occasione si presenta e decide di fare il grande passo. Nasce Charlotte Dusart, una linea e un negozio, e nel frattempo continua l’aggiornamento professionale presso i nomi più influenti dell’universo pasticceria, come Melissa Coppel, Ramon Moratò, e Ciro Fradanno per il gelato, ultima chicca …ma ne parleremo poi.

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Ci vuole coraggio, e determinazione, perché il mondo del cioccolato è complesso, per esecuzione ma anche per cultura perché appannaggio maschile da sempre, nelle mani (esperte) di grandi uomini che ne dettano le regole. Charlotte è giovane ed è donna. Nel frattempo la vita prosegue parallela e arriva la famiglia, due bimbi, un trasloco a Parigi che impone nuovi metodi di gestione dell’attività. Ma Dusart non si perde d’animo e – come stupirsi, questo è un pregio tutto femminile – riesce a conciliare tutto, tra presenza e remoto, esprimendo quelle doti multitasking che le donne così bene sanno interpretare. E non si offendano gli uomini…

“Con me lavorano 3 ragazze fisse tutto l’anno – spiega Charlotte – e due stagiste da settembre a Pasqua. In questo momento c’è uno stagista maschio ma è una rarità. È stata una scelta naturale, un po’ perché ricevo meno richieste di lavoro da parte degli uomini e un po’ per scelta: gli uomini, in questo mestiere, sono un po’ troppo referenziali e a me non piace che un ego prevalga sugli altri, da me non c’è spazio per questo. Noi donne sappiamo creare un’atmosfera collaborativa, nessuno comanda, si lavora insieme. Allo stesso modo abbiamo dato anche un’impronta identitaria al packaging: in un settore dove eleganza vuol dire spesso colori declinati nel marrone, il nero o sfumature d’oro, e un’eleganza un po’ cupa abbiamo scelto colori vivi, chiari e luminosi, una grafica gioiosa. Perché il cioccolato deve dare piacere a chi lo riceve e lo consuma, non deve essere solo raffinato ma piacevole, deve generare gioia e mi piace pensare che il mio cliente, assaggiando, rimanga stupito e la sua prima sensazione sia ‘wow’”.


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E così, l’estate 2024 segna una nuova tappa nella crescita imprenditoriale di Charlotte Dusart: trasloca il piccolo laboratorio di 15 mq di via Eustachi, dove rimane la boutique, in un nuovo laboratorio di 200 metri quadrati, in zona Ventura Lambrate. Questo le permette di allargare la produzione mantenendo l’artigianalità del suo lavoro e di rivolgersi a una clientela business per la quale si occupa di personalizzazioni, mentre mette a frutto tutti quei corsi di formazione e inserisce macchinari dedicati a iniziare la produzione del suo gelato. Incrementa la produzione, crea un sito con shop online, inizia a spedire le sue creazioni in tutta Italia e in Europa; studia il packaging per adattarlo al trasporto, renderlo non solo bello ma pratico, e non è un dettaglio da poco per sviluppare la distribuzione. Racconta la sua esperienza su instagram, dialoga con il pubblico, si fa conoscere, con spontaneità e freschezza, e comincia a rivolgersi a un parterre sempre più ampio, a una platea b2b, perché il suo stile è adatto, si presta a interpretazioni perché versatile, rivela fantasia e vivacità. L’eleganza, il gusto equilibrato, la dolcezza discreta sono perfettamente integrabili anche con una proposta personalizzata a buffet o fine pasto.

L’offerta è ampia e la qualità notevole. Ogni collezione stagionale viene studiata almeno 6 mesi prima, partendo da un concept che viene sviluppato nell’immagine, nello storytelling, nel copy, nel package, negli still life fotografici e negli elementi di novità, sempre con il comune denominatore del sorriso. Il livello è alto, il prezzo equo, perché il lavoro si paga ma il giusto. “Il cliente deve pensare ‘mi ha stupito, è buono, non è solo costoso’ – afferma Charlotte – e ogni budget può comprare qualcosa, non per l’immagine che comunica ma per il lavoro che c’è dietro”. In laboratorio Giulia, la chef responsabile, segue la produzione e studia i nuovi prodotti, Aurelie in negozio osserva i gusti dei clienti e condivide le sue impressioni, elabora, grazie ai suoi studi di grafica, i nuovi packaging. Tutte insieme, con Betta ed Eleonora alla produzione e Stefania alla vendita, lavorano in team e progettano, studiano e mettono in pratica. Tra le iniziative il sostegno alla campagna per la prevenzione dei tumori del seno, con una produzione dedicata, i cui guadagni nel 2003 e 2024 sono stati devoluti all’associazione C6 Siloku. È una bella squadra, vivace ed efficiente, e il risultato è una linea di cioccolateria sempre in divenire, propositiva, intrigante, come la nuova Capsule Collection Noël 2024, divertente e golosa, che quest’anno gioca con le suggestioni di un Natale da trascorrere in montagna, tra le nevi. Nascono così alberi innevati e fiocchi di neve, orsi polari e pinguini chic, o le straordinarie praline al liquore, 4 cioccolatini agli spiriti alcolici per un dopocena originale, da meditazione, nei gusti Baileys e Cointreau, Zabaione e Franciacorta caratterizzanti la ganache del ripieno. Assolutamente da provare le praline al panettone, dove il gusto inconfondibile del lievitato si percepisce appena ma pervade e permane con intensa delicatezza.
Un divertente assortimento ad affiancare quello classico, praline in mille declinazioni, ripiene di tarte tatin o cheesecake, al tè o all’espresso napoletano, al lampone o al peperoncino, zenzero, nocciola, pistacchio o monorigine. Tanti gusti e un fil rouge: equilibrio, delicatezza, sapori e aromi mai invadenti, creati apposta per accompagnare e mai per prevalere. Immaginiamo per esempio un vassoio di petit fours servito col caffè a fine pasto arricchito da qualche pralina al tiramisù o al gelato. Sì, perché tra le novità c’è anche il gelato ma non i soliti gusti da passeggio: “Ho pensato a una linea di gelati concepiti come dessert, monoporzioni che possano fungere da fine pasto perché il gelato si accompagna perfettamente al cioccolato quando è bilanciato come un dolce, una torta. Stiamo lavorando molto attentamente a questo progetto e penso che per il 2025 saremo pronti a proporlo anche per il mondo horeca, un settore nel quale credo molto per le affinità che lo legano alla cioccolateria: eleganza, equilibrio, personalizzazione”.


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Charlotte Dusart sta crescendo, come è giusto, e guarda oltre la boutique: “Oggi vivo a Parigi da dove gestisco le attività del laboratorio e ogni altro aspetto organizzativo e manageriale; ogni mese torno a Milano per una settimana e, insieme alle mie collaboratrici, mettiamo a fuoco ogni aspetto ed elaboriamo una strategia di lavoro; ci vuole sistema ma abbiamo una marcia in più: siamo professioniste e siamo donne, siamo forti”.


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