Estate slow in Romagna? Si può

by Marina Caccialanza


Si avvicina l’estate ma, quest’anno, che estate sarà? Se lo chiedono in molti e si domandano se potranno andare in vacanza, almeno qualche giorno, per riprendersi da questi ultimi mesi difficili e ritemprarsi in vista dell’autunno che per il momento si annuncia incerto sotto molti aspetti.

A detta di molti, la prossima stagione estiva vedrà una riscoperta dei piccoli borghi, della campagna e dei luoghi bellissimi e tranquilli che l’Italia offre e che negli ultimi anni erano stati messi da parte in favore di mete esotiche e alla moda.

Un suggerimento apprezzabile è un progetto che si chiama “Sicuramente Bertinoro” e viene dalla Romagna.  No, non parlo delle fantastiche spiagge romagnole, ma della campagna, della collina che circonda Bertinoro, uno dei quattro comuni che formano la Romagna dello Spungone, la dorsale rocciosa originata da un’antichissima barriera corallina che da Bertinoro arriva a Castrocaro Terme, passando da Meldola e Predappio.

A Bertinoro si può andare in bicicletta su un’antica barriera corallina, pedalando sulle orme di grandi campioni, godere l’ospitalità e i ritmi slow di un borgo medievale che ospitò Federico Barbarossa e Dante Alighieri, camminare fra i vigneti e colline, gustare la buona cucina e l’eccellente vino del territorio…cosa si può volere di più?

Da qui si domina l’intera pianura romagnola fino al mare, che dista appena 20 km, e le proposte non mancano.

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Si possono godere i ritmi slow e l’abbraccio della natura, un’enogastronomia da favola con aperitivi e cene inedite negli spazi diffusi di ristoranti e trattorie allestiti all’aperto nelle vie del borgo; tutt’attorno una serie di percorsi trek sulle tracce di antichi cammini e una rete di itinerari bike, con un ventaglio di opportunità pensate appositamente per i ciclisti.

Partendo da Bertinoro ci si può dirigere verso alcune delle rocche più belle della Romagna, costruite sugli speroni rocciosi dello Spungone, dove è facile ritrovare conchiglie fossili, oppure ci si può immergere nella quiete delle antiche pievi come la chiesetta di Polenta, cara a Dante e a Carducci, o le rovine del monastero nell’oasi naturalistica di Scardavilla.

O, ancora, si può fare un viaggio nella storia degli stili architettonici attraverso le varie forme di architettura urbana che si sono succedute nei secoli: dal borgo medievale di Bertinoro agli splendori rinascimentali di Terra del Sole, ai palazzi ottocenteschi di Meldola, alle suggestioni liberty di Castrocaro e del parco delle Terme di Fratta, fino all’architettura razionalista del ventennio di Predappio e di numerosi edifici del territorio.

E, naturalmente, si può scegliere di dirigersi verso l’Adriatico lungo il percorso delle saline che fra un avvistamento e l’altro di trampolieri e fenicotteri rosa, conduce in riva al mare a Cervia e a Cesenatico.

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Ma siamo in Romagna, qui si mangia e si beve bene, lo sanno tutti. La cultura del vino e della buona tavola, abbinata alla proverbiale ospitalità, è uno degli elementi distintivi della regione.

Il vino, rappresenta un vero e proprio unicum nel panorama romagnolo, grazie alla presenza dello Spungone, formazione di prevalente natura calcarea, ricca di residui organici, che caratterizza il profilo organolettico dei vini, come l’Albana nella sua variante Gentile di Bertinoro, secco, dolce, spumante, amabile o passito. Come il Sangiovese che qui, nella versione riserva, si chiama il Bertinoro, grazie alla Menzione geografica aggiuntiva.

E, allora, dopo una bella pedalata tra la tranquillità e le bellezze dei colli romagnoli, un bicchiere e una piadina ed è subito vacanza.


foto Agenzia Prima Pagina