Italia, meta desiderata, sempre
Riaprono le frontiere. La scorsa settimana è stato raggiunto e approvato il compromesso tra i 27 Stati dell'Ue e dal 1° luglio le frontiere con alcuni Paesi terzi riaprono gradualmente: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova-Zelanda, Rwanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay, mentre per la Cina si applica il concetto di reciprocità.
Gli Stati Uniti, il Brasile e la Russia sono esclusi dall'accordo e rimane l'obbligo di verifica della lista ogni 14 giorni in base all'andamento della pandemia.
Mentre l’Italia riparte e si prepara, l’Enit traccia un identikit della geografia delle vacanze per questo sofferto 2020.
Le città d’arte risultano le più penalizzate, la mancanza di affluenza di turisti dall’estero è evidentemente un dato di fatto e un problema difficilmente risolvibile a breve termine, certamente non prima del prossimo anno.
Il turismo internazionale, in una proiezione annuale sul 2020, vede Firenze a -63,9% di arrivi internazionali, Napoli a -61,5%, Venezia a -60,7%, Roma a -60,5%, dati comparabili con quelli di Nizza-Cannes (-61,8%), Barcellona (-59,2%) e Parigi (-57,9%).
Il settore si affida al turismo domestico ma ad oggi sono 4 su 10 le camere delle strutture ricettive prenotate online - dai turisti italiani e stranieri - che risultano ancora prenotabili nel 62 per cento dei casi.
Per fare qualche
esempio significativo, Rimini si sta riprendendo con la metà delle notti già prenotate
mentre Venezia è un po' più in affanno con il 68% di camere ancora disponibili.
il Duomo di Milano dall'alto
Enit ha svolto un’indagine telefonica su un campione di circa 4000 italiani che ha rivelato che sono soprattutto gli uomini i vacanzieri italiani di quest'anno (56% dei casi) e che il 40% di loro ha tra i 36 ed i 55 anni. In vacanza andranno soprattutto i diplomati (45%), mentre solo il 23% dei laureati si concederà un meritato riposo. Più della metà delle famiglie italiane organizzerà viaggi familiari e solo il 38% in coppia. Il 23,7% dei pensionati non rinuncia alle ferie, seguiti da impiegati (23,6%), operai (15%) mentre solo il 5,4% è dirigente e il 4,2% libero professionista.
I più numerosi sono i residenti nell’area geografica del Paese più colpita dal COVID-19: il nord Italia - 41% dal Nord Ovest italiano ed il 19% dal Nord Est – a seguire invece coloro che risiedono nel sud e nelle isole (28%) ed infine dal Centro Italia (12%).
Sul mercato domestico è confermato il trend discendente del -31% (16 milioni di visitatori); i pernottamenti domestici si prevedono inferiori di 46 milioni nel 2020 rispetto al 2019.
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il ponte di Gravina in Puglia
L’apertura delle frontiere fa sperare una modesta ripresa dell’afflusso degli stranieri dai Paesi consentiti, specialmente Francia, Paesi Bassi, Germania e Spagna anche se il monitoraggio rivela che dal 1 gennaio al 15 giugno 2020 gli arrivi sono calati del 77% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Qualche segnale positivo c’è, il 48% degli inglesi ha prenotato per i prossimi 30 giorni mentre il 2% manifesta l'intenzione di viaggiare tra 6 mesi; inoltre si sono arrestate le disdette dalla Francia anche se ovviamente restano quelle dei cittadini cinesi e americani, una bella fetta del nostro turismo che quest’anno sarà praticamente assente.
L’Italia resta sempre una meta desiderata sui social con 837,2 mila mention - di cui 68,3 mila comparse sul web e 768,9 mila dai social - che hanno prodotto 227,1 milioni di interazioni.
![alto adige 2jpg](http://files.spazioweb.it/c4/4a/c44a1854-f41d-436f-9c0f-d36753335c51.jpg)
la valle dell'Adige e il lago di Caldaro
Resta il fatto che gli impatti negativi sugli arrivi con pernottamenti internazionali nel 2020, attestano un calo del -55% (pari a 35 milioni di visitatori) e 119 milioni di pernottamenti nel 2020 posizionano l’Italia in maniera meno competitiva della Spagna (-50%) e più in linea con la Francia e la media dell’Europa Occidentale (-52%). Per contro, rispetto ai Paesi mediterranei risulta più competitiva di Croazia (-68%) e Grecia (-58%), mentre è in linea con la Turchia (-55% come l’Italia).
L’Italia, dunque, si prepara all’estate e alle vacanze anche se in toni sommessi: aumentano i voli aerei, crescono le prenotazioni internazionali, si stabilizzano le disdette.
Piccoli segnali di ripresa, ancora flebili ma evidenti.
Un fatto è certo: l’Italia è
ancora una meta desiderata.
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interno del Teatro Regio di Parma
in copertina Lipari al tramonto