L’Italia turistica brilla

by Marina Caccialanza

Diciottomilioni di italiani in vacanza per le festività natalizie. Un dato interessante che Confcommercio-Confturismo diffonde in questi giorni a dimostrazione che in Italia il turismo conta molto e avrebbe diritto a maggiori attenzioni da parte del governo e degli investitori.

L’Italia, infatti, è innegabilmente un’economia basata sul turismo e come tale dovrebbe investire le proprie risorse nell’incremento delle attività turistiche in tutti i settori sia ricreativi sia culturali, rivolti ai nostri connazionali e agli stranieri da tutto il mondo.

Secondo le stime per il 2019 appena concluso, la spesa degli stranieri in Italia supera quella degli italiani all’estero di oltre 17 miliardi di euro: un surpus che non si registra in nessun altro settore dell’economia italiana e che evidenzia come il turismo registri un saldo attivo annuo più che doppio rispetto a quello di altri settori di rilievo per l’economia italiana quali abbigliamento, arredamento, alimentare o calzature.

Eppure nessun cenno al turismo nella manovra di bilancio 2020 dove non è neppure citato.

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Lipari al tramonto

Durante queste vacanze invernali in corso, il 76% degli italiani resta in Italia dove le mete di montagna e le città d’arte guidano le preferenze. Toscana e Trentino Alto Adige in testa, seguite da Lombardia contrastano con successo il 24% di coloro che hanno scelto località oltralpe come Spagna, Inghilterra, Austria e Francia e quelli che hanno preferito mete più esotiche dalle Maldive al Kenya agli Stati Uniti.

Eppure, nessuno fa riferimento a questa tendenza, che passa sotto silenzio ai più.

Nel primo trimestre del 2020 la spesa turistica degli italiani – si stima il 55% - si riverserà su destinazioni straniere, europee perlopiù con l’Africa che raggiunge il 12%.

In compenso, la spesa degli stranieri in Italia, supererà di oltre 1,3 miliardi di euro quella degli italiani all’estero.

Tedeschi e statunitensi (13% del totale) e francesi e inglesi (rispettivamente 10 e 9%) contribuiranno alla nostra bilancia dei pagamenti con un surplus interessante malgrado la concorrenza di Turchia ed Egitto influisca notevolmente sulle loro scelte, così come la Tunisia, i paesi iberici e la Croazia, tra le mete predilette.

Insomma, il turismo traina l’economia nazionale e produce un impatto sul PIL italiano pari al 10%, contribuisce all’occupazione nazionale per l’11%, stimola i consumi, favorisce gli investimenti in capitale e influisce trasversalmente su molti aspetti dell’economia. Una tendenza che riguarda tutto l’anno, sdoganando l’inverno rispetto ai mesi estivi.

Eppure, tutto tace a livello governativo e nessuno grida urrà e predispone strategie d’incremento e incentivo per il settore.  

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Umbria, centro storico di Montone (Pg)

Una ricerca condotta dall’Istituto Piepoli per Confturismo-Confcommercio su un campione rappresentativo della popolazione ha messo in evidenza come l’indice di fiducia del viaggiatore medio sia in aumento rispetto al 2018 soprattutto tra i giovani e chi vive nelle grandi città: coloro che viaggeranno tra dicembre 2019 e marzo 2020 prevedono un durata media della vacanza di 3 notti e progettano di visitare perlopiù città d’arte (il 48%), la montagna (il 40%), località di mare (il 16%). Percentuali minori saranno orientati verso la campagna o il lago fino a un 2% che sceglierà la crociera per una vacanza.

Solo il 24% dei viaggiatori andrà all’estero contro il 76% che resterà in Italia.

Solo tra Natale e l’Epifania 18 milioni di italiani sono in viaggio spendendo una media di 1180 euro a testa.

Dati da non sottovalutare, preziosi per gli operatori turistici, importanti per valutare le misure da intraprendere per la crescita del Paese.

Il turismo è trainante; il turismo è in continua evoluzione; l’Italia in quanto meta, non è sottovalutata all’estero e non è trascurata dai connazionali.

Il turismo in Italia può e deve essere un punto focale, un obiettivo primario in tutte le stagioni; l’Italia turistica brilla a dispetto di tutto.


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Lago Smeraldo, Val di Non (Tn)