Sorseggiando Milano

by Marina Caccialanza

Milano torna lentamente a vivere e si riappropria dei suoi spazi, delle vedute, atmosfere, profumi e sapori. Vista dall’alto sembra assorta, in attesa di ritrovare quell’attività frenetica che per troppi mesi ha celato. Forse non sarà più come prima, forse sarà meglio; di sicuro sarà bella e invidiata come lo è sempre stata, anche nei momenti più tristi.

Cominciamo dalla cima e riprendiamoci la nostra Milano: da bere? Magari da sorseggiare…

E per sorseggiare la mia città lentamente, senza fretta, stasera esco e vado in un locale alla moda perché Milano è vita e glamour, anche adesso.

Voglio ammirarla dall’alto di una terrazza, mentre domina l’estate ormai scoppiata, quell’estate che ci ha colti di sorpresa: Terrazza 12 è l’ultimo piano di un palazzo commerciale esclusivo in pieno centro, piazza San Babila; sovrasta uno dei ristoranti più caratteristici della Milano giovane e vivace, quella che segue la moda ma resta ancorata al suo retaggio di tradizioni uniche. Asola, la casa dello chef Matteo Torretta, esponente talentuoso della cucina milanese più pura nella sua modernità e innovazione, è chiuso per adesso, ma il suo stile si riflette nelle vetrate del lounge bar, nell’atmosfera raffinata della Terrazza, nella cucina gourmet.

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Tanti cocktail, ottimi vini e un menu che abbraccia lo stile informale ma “sciccoso” di Terrazza 12 con la haute cuisine dello chef Torretta, i suoi piatti più iconici, la milanesità: risotto, cotoletta, perfezione e gusto.

È venerdì sera, il weekend sta per cominciare. Siamo in 4, due coppie, veniamo fatti accomodare a un tavolo che potrebbe accogliere almeno 8 persone ma è la prassi dei tempi.

Il personale è giovane e scattante, gli occhi sorridono sotto la mascherina e ci fanno sentire subito a nostro agio. La sala è piena a metà, molti occupano i tavolini del dehors che circonda la terrazza coperta. Sono quasi tutti giovani, chiacchierano, bevono i loro drink e spiluccano stuzzichini e piatti informali mentre la musica avvolge gli spazi.

Decidiamo di cenare e scegliamo dal menu light creato apposta in questi mesi per un pasto easy ma raffinato: risotto per M. che non rinuncia al piatto simbolo; ricciola per E. che ha voglia di pesce e leggerezza; R. sceglie il polpo per un assaggio di mare e, per me, un tris di tartare di pesce, voglio qualcosa di insolito, fresco e stuzzicante. Vini freschi e birre frizzanti… un dessert goloso, perché no? Gustiamo con gioia e ci godiamo la serata, le chiacchiere, il piacere di ritrovarsi e vivere un paio d’ore fuori dalla quotidianità che ha accompagnato le nostre giornate da febbraio in poi.

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Se pensavamo di trascorrere una cena banale, ci siamo sbagliati; se qualcuno di noi era prevenuto per l’ambiente modaiolo, si è ricreduto.

Terrazza 12 e Asola hanno saputo creare quella fusione di elementi che ci voleva; hanno procurato esperienza e sapore, fornito tranquillità e allegria, assicurato sicurezza e piacere.

In maniera informale ma con classe, ci hanno ricordato che Milano c’è, c’è ancora, aldilà delle polemiche, delle discussioni, di chi la offende e dimentica la sua accoglienza. È ancora la Milano da bere…magari da sorseggiare, dai.

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Ecco, stasera ho ritrovato la città che accoglie, la Milano generosa.

Non importa se fuori il suo cuore pulsa da solo, perché di gente in giro ce n’è ancora poca; fa niente se stride la vista dei pochi passanti con i troppi barboni che si preparano per la notte.

Si attraversa la città in un lampo, si parcheggia l’auto facilmente. È venerdì sera e per le viuzze di Brera non c’è la calca di un tempo, quando non riuscivi neppure a camminare. Passiamo davanti al Castello e solo la fontana zampilla allegramente; semafori verdi, le ruote scorrono, intorno al nuovo City Life le strade sono deserte. Fa male vedere Milano così, ma è solo per un attimo.


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Sta tornando, si sta risvegliando poco a poco e sarà più bella di prima, sarà più grande, più alla moda, vivace, dolce e tutta da bere, in un sorso.