Una cooking class per guardare tutti dall’alto

by Marina Caccialanza

Milano è bellissima, lasciatemelo dire. Se poi la guardate dall’alto, dalle vetrate di uno dei palazzi più alla moda che dominano il centro storico, lo spettacolo è ineguagliabile.

Immaginate, dunque, di trovarvi lì; esattamente nei locali di Asola, l’esclusivo ristorante al nono piano del Brian&Barry Building, regno dello chef Matteo Torretta, interprete e custode della cucina tradizionale milanese in chiave contemporanea.

Fatto? Adesso date uno sguardo al panorama e poi concentratevi sul significato di trovarvi proprio in quel luogo, con uno chef milanese, e preparare sotto la sua guida il piatto simbolo della città: il risotto allo zafferano.

Ebbene, quest’esperienza è oggi alla portata di tutti. Stanno per cominciare le esclusive cooking class di Matteo Torretta nell’area della cucina a vista di Asola e daranno modo a tutti i partecipanti di imparare i segreti dello chef.

Ma non finisce qui; proprio perché l’esperienza sia completa, dopo la lezione i partecipanti potranno degustare i piatti preparati comodamente seduti a tavola.

Una serata senza uguali. E non solo perché si potranno imparare i trucchi del mestiere ma per l’atmosfera, il fascino del luogo e, perché no, per la simpatia e disponibilità del cuoco eccezionale che vi introdurrà alla sua cucina. Insomma, un modo originale di “uscire a cena”, un regalo speciale per qualcuno che vi sta a cuore, un’occasione modaiola ma utile.

Quattro gli appuntamenti in calendario, di lunedi a partire dal 7 ottobre prossimo, poi il 21 ottobre, 11 novembre e 2 dicembre.

Quattro menu interessanti, perché offriranno una panoramica completa sulla cucina meneghina e non solo. Si comincia con le preparazioni di pesce; poi si affrontano fritture, tempure e pastelle; si passa a risotti e brasato per finire in bellezza con un intero menu di Natale proposto dallo chef.

Il divertimento è assicurato perché se non avete ancora conosciuto Matteo Torretta sarete certamente travolti dall’allegria che sprigiona dalla sua esuberanza, dal suo modo di interagire coi commensali. Della sua competenza, naturalmente, nessun dubbio.  

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“Un grande piatto deve saper giocare sulle migliori qualità degli ingredienti che lo compongono, senza alterarne i sapori, ma valorizzandoli – spiega Torretta – semplicità, leggerezza ed equilibrio: è questa la mia cucina”.


Del resto se chiedete a Matteo di descrivere la sua cucina, vi dirà: lineare, pulita, senza fronzoli e orpelli, senza esercizi di stile fini a se stessi, ma con gusti e sapori ben riconoscibili; stagionale, perché interpreta gli ingredienti e le materie prime di base nella loro stagione migliore; globale, un melting pot di gusti, sapori e ingredienti da tutto il mondo, perché lo chef, al pari di un sarto, trae ispirazione per le sue creazioni da stili e culture diverse.

Qualche piccola anticipazione? Quando cucinate il risotto giallo: non fate il soffritto per non appesantire il piatto e coprire i sapori, semmai basta un buon olio d’oliva leggermente aromatizzato all’aglio; non sfumate col vino perché il risotto non ha bisogno di acidità; i pistilli di zafferano si mettono metà all’inizio della cottura e metà alla fine affinché si sciolgano perfettamente dando sapore ma restino anche visibili e decorativi; non salate il brodo di carne ma direttamente il riso in pentola perché altrimenti l’effetto sapidità risulterebbe troppo concentrato; alla fine della cottura e al termine della mantecatura rigorosamente col burro  lasciate riposare il piatto per 2 minuti.

C’è molto da imparare. Imparare divertendosi è meglio. Sotto la guida di uno chef dinamico e preparato è perfetto!

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