Dieci Percorsi Europei per l’Anno del Turismo Lento

by Marina Caccialanza

Il 2019 sarà l’anno del turismo lento. L’Associazione Borghi d’Europa propone dieci itinerari interculturali per valorizzare i territori meno conosciuti.

Il turismo come cultura, come immersione nella bellezza, nella storia e nel paesaggio assume così un significato profondo che partendo dal coinvolgimento emotivo e intellettuale supera il concetto di turismo consumistico per riscoprire il piacere del luogo vissuto.

L’Associazione Borghi d’Europa ICRHIC (International Cultural Routes Heritage Indipendent Committee), nata nel 2007 con lo scopo di promuovere la conoscenza, lo sviluppo e la diffusione delle culture locali attraverso un progetto di unione tra i borghi e i territori europei meno conosciuti, ha ideato per il 2019 – proclamato Anno del Turismo Lento – un rilancio in chiave sostenibile del turismo come strategia di sviluppo finalizzata alla tutela e alla riproposizione innovativa di luoghi, memorie, conoscenze e artigianalità. Itinerari che si sviluppano attraverso i cammini, le ciclovie, i viaggi a cavallo e le ferrovie. Soprattutto il viaggio in treno assume così un ruolo di protagonista come mezzo di promozione del territorio: chilometri di rotaie da recuperare e destinare a uno scopo.

A caratterizzare l’anno del turismo lento sono tre concetti di base: il viaggio slow, il turismo nei piccoli borghi e nella natura, la mobilità sostenibile.

I percorsi sono stati identificati ciascuno con una definizione tematica: Percorsi della Fede, Vie dell’Acqua, della Birra, del Caffè, del Pane, della Pizza, dei Norcini e del Tempo, Mulini del Gusto, il paesaggio della Vite e del Vino, Terre Romane e Bizantine, Ferrovie (non) dimenticate e Mobilità Dolce.

Nel corso di quest’anno, dunque, giornalisti e comunicatori di Borghi d’Europa visiteranno le località inserite nei Percorsi, costruendo itinerari fondati sui principi dell’interculturalismo. Alla fine del viaggio, le realtà istituzionali e associative dei Territori potranno scegliere di seguire la strada del riconoscimento dei Percorsi come Itinerari Culturali Europei, presentando richiesta all’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali, in Lussemburgo. Oppure si potranno organizzare in autonomia per valorizzare i loro borghi e i loro territori. Prepariamoci dunque, zaino in spalla, per immergerci nell’atmosfera affascinante del territorio nel senso più profondo del termine, quello che ci riporta alle origini dei popoli e alla loro essenza, da assaporare in lentezza.

Foto:  le immagini si riferiscono al santuario di San Romedio in Val di Non

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