Fresco o surgelato? Di qualità

by Marina Caccialanza

Due italiani su tre dichiarano di seguire la tradizione e la dieta mediterranea a tavola.

1 su 5 mette al primo posto il benessere e il salutismo; 1 su 10 ha abbracciato veganesimo e vegetarianesimo.

Ma, soprattutto, 1 italiano su 2 dichiara di prestare maggiore attenzione negli acquisti selezionando prodotti di qualità.

Il 2018 in sostanza è stato per i consumi italiani l’anno del ready to eat e della home delivery ma anche della sostenibilità; tradizione, sperimentazione e risparmio, insomma, sono stati i principali incentivi nelle scelte alimentari.

Due le facce – apparentemente contrastanti – della questione: qualità e risparmio. Come conciliare queste esigenze?

Le ricerche condotte da ISMEA e da IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati) rivelano un panorama dei consumi interessante e per certi aspetti insolito. Se ci vogliamo riferire ai prodotti alimentari freschi, il 2018 ha visto un aumento dei prodotti di largo consumo confezionati e in calo quello dei prodotti sfusi. Praticità, minore deperibilità e contenimento degli sprechi le ragioni principali. Cresce, inoltre, il consumo di uova, piatti pronti, salumi e formaggi… poca voglia di cucinare?

Comunque gli italiani amano sperimentare nuovi sapori e i prodotti etnici riempiono i carrelli della spesa insieme ai prodotti salutistici. Il consumatore, in ogni caso, punta a un alto contenuto di servizio: torniamo al poco tempo e attitudine per la preparazione domestica dei cibi.

Per contrasto, cresce anche l’acquisto di prodotti economici come la pasta, il riso, i pelati.

Il fenomeno pare collegarsi alla cosiddetta “polarizzazione dei consumi”, ovvero il divario tra fasce alte e basse della popolazione dovuto al reddito.

Singolare la tendenza rivelata recentemente da M&T durante il convegno Shopping Map 2019 (nuovi trend sociali di consumo) secondo cui il consumatore aspira a una shopping experience di alta qualità in ogni situazione, si tratti del ristorante, dell’aeroporto o della consegna a domicilio. Non vi rinuncia, mentre è disposto a farlo per altre categorie di acquisto. Un esempio illuminante: viaggia low cost in condizioni estreme ma vuole trovare in aeroporto un pasto di alto livello qualitativo, basta panini insapori e insalate di dubbia provenienza.

In questo scenario, è evidente che i consumi fuori casa crescono – gli ultimi dati di FIPE lo confermano – e oggi il fuori casa vale il 36% della spesa alimentare totale, ed è in costante crescita.

Il meal delivery è il fenomeno rivelazione dei nostri tempi: nelle gradi città più di 1 italiano su 5, prevalentemente giovani tra i 25 e i 34 anni, effettua questa scelta come alternativa al pasto consumato in un locale.

I consumi di alimenti surgelati, in questo contesto, secondo la ricerca diffusa da IIAS, chiudono il 2018 con una situazione stabile: poco meno di 840.000 tonnellate. Vegetali, patate, pesci e pizze sono i prodotti più amati. Tengono i prodotti ricettati e cresce il consumo di carni, bianche o rosse, surgelate, anche se rimangono una nicchia.

Perché i surgelati piacciono agli italiani? È stata riconosciuta la qualità dei prodotti e oggi l’asterisco non spaventa più, non è più considerato un ripiego ma un’opportunità.

Una scelta consapevole che non dimentica qualità e tutela dell’ambiente: i prodotti surgelati sono paragonabili a quelli freschi; conservano al meglio le qualità dei freschi; sono sicuri perché regolamentati; consentono un risparmio economico (sono facilmente porzionabili e non soggetti a stagionalità); sono i primi nemici dello spreco perché si mangia il 100% e si conservano per lungo tempo.

L’IIAS ha messo a punto un decalogo, 10 regole d’oro per il consumo dei surgelati:

1.     scegliere punti vendita frequentati con un’alta rotazione di prodotti

2.     acquistare i surgelati alla fine della spesa

3.     controllare la pulizia dei banchi e l’assenza di brina

4.     controllare che l’indicatore di temperatura dei banchi sia sempre pari o sotto i -18°C

5.     evitare di comprare confezioni aperte, umide o rotte

6.     accertarsi che i prodotti all’interno non siano ammassati

7.     utilizzare borse termiche per il trasporto

8.     depositare i prodotti in freezer entro 30 minuti dall’acquisto

9.     dopo averli riposti attendere almeno qualche ora prima di utilizzarli

10. se all’arrivo a casa il prodotto dovesse apparire parzialmente scongelato, non ricongelarlo ma utilizzarlo in giornata.