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Fresco o surgelato? Di qualità

2019-07-28 06:30

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Fresco o surgelato? Di qualità

Crescono i consumi fuori casa, il meal delivery piace assai, si cucina di meno ma il cibo deve essere di qualità, su questo nessun compromesso…

by Marina Caccialanza


Due italiani su tre dichiarano di seguire la tradizione e la dieta mediterranea a tavola.


1 su 5 mette al primo posto il benessere e il salutismo; 1 su 10 ha abbracciato veganesimo e vegetarianesimo.


Ma, soprattutto, 1 italiano su 2 dichiara di prestare maggiore attenzione negli acquisti selezionando prodotti di qualità.


Il 2018 in sostanza è stato per i consumi italiani l’anno del ready to eat e della home delivery ma anche della sostenibilità; tradizione, sperimentazione e risparmio, insomma, sono stati i principali incentivi nelle scelte alimentari.


Due le facce – apparentemente contrastanti – della questione: qualità e risparmio. Come conciliare queste esigenze?


Le ricerche condotte da ISMEA e da IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati) rivelano un panorama dei consumi interessante e per certi aspetti insolito. Se ci vogliamo riferire ai prodotti alimentari freschi, il 2018 ha visto un aumento dei prodotti di largo consumo confezionati e in calo quello dei prodotti sfusi. Praticità, minore deperibilità e contenimento degli sprechi le ragioni principali. Cresce, inoltre, il consumo di uova, piatti pronti, salumi e formaggi… poca voglia di cucinare?


Comunque gli italiani amano sperimentare nuovi sapori e i prodotti etnici riempiono i carrelli della spesa insieme ai prodotti salutistici. Il consumatore, in ogni caso, punta a un alto contenuto di servizio: torniamo al poco tempo e attitudine per la preparazione domestica dei cibi.


Per contrasto, cresce anche l’acquisto di prodotti economici come la pasta, il riso, i pelati.


Il fenomeno pare collegarsi alla cosiddetta “polarizzazione dei consumi”, ovvero il divario tra fasce alte e basse della popolazione dovuto al reddito.


Singolare la tendenza rivelata recentemente da M&T durante il convegno Shopping Map 2019 (nuovi trend sociali di consumo) secondo cui il consumatore aspira a una shopping experience di alta qualità in ogni situazione, si tratti del ristorante, dell’aeroporto o della consegna a domicilio. Non vi rinuncia, mentre è disposto a farlo per altre categorie di acquisto. Un esempio illuminante: viaggia low cost in condizioni estreme ma vuole trovare in aeroporto un pasto di alto livello qualitativo, basta panini insapori e insalate di dubbia provenienza.


In questo scenario, è evidente che i consumi fuori casa crescono – gli ultimi dati di FIPE lo confermano – e oggi il fuori casa vale il 36% della spesa alimentare totale, ed è in costante crescita.


Il meal delivery è il fenomeno rivelazione dei nostri tempi: nelle gradi città più di 1 italiano su 5, prevalentemente giovani tra i 25 e i 34 anni, effettua questa scelta come alternativa al pasto consumato in un locale.


I consumi di alimenti surgelati, in questo contesto, secondo la ricerca diffusa da IIAS, chiudono il 2018 con una situazione stabile: poco meno di 840.000 tonnellate. Vegetali, patate, pesci e pizze sono i prodotti più amati. Tengono i prodotti ricettati e cresce il consumo di carni, bianche o rosse, surgelate, anche se rimangono una nicchia.


Perché i surgelati piacciono agli italiani? È stata riconosciuta la qualità dei prodotti e oggi l’asterisco non spaventa più, non è più considerato un ripiego ma un’opportunità.


Una scelta consapevole che non dimentica qualità e tutela dell’ambiente: i prodotti surgelati sono paragonabili a quelli freschi; conservano al meglio le qualità dei freschi; sono sicuri perché regolamentati; consentono un risparmio economico (sono facilmente porzionabili e non soggetti a stagionalità); sono i primi nemici dello spreco perché si mangia il 100% e si conservano per lungo tempo.


L’IIAS ha messo a punto un decalogo, 10 regole d’oro per il consumo dei surgelati:


1.     scegliere punti vendita frequentati con un’alta rotazione di prodotti


2.     acquistare i surgelati alla fine della spesa


3.     controllare la pulizia dei banchi e l’assenza di brina


4.     controllare che l’indicatore di temperatura dei banchi sia sempre pari o sotto i -18°C


5.     evitare di comprare confezioni aperte, umide o rotte


6.     accertarsi che i prodotti all’interno non siano ammassati


7.     utilizzare borse termiche per il trasporto


8.     depositare i prodotti in freezer entro 30 minuti dall’acquisto


9.     dopo averli riposti attendere almeno qualche ora prima di utilizzarli


10. se all’arrivo a casa il prodotto dovesse apparire parzialmente scongelato, non ricongelarlo ma utilizzarlo in giornata.