Incantato Lago di Tovel

by Marina Caccialanza

Il lago rosso! Così veniva chiamato il lago di Tovel in Trentino perché in certi periodi dell’anno le sue acque si tingevano di rosso. Oggi questo fenomeno, dovuto alla presenza di particolari alghe, non si verifica più ma la bellezza del panorama è invariata.

Il fascino del luogo è amplificato nell’immaginario dalla leggenda che aleggia intorno all’origine del colore sanguigno delle sue acque. Pare che in tempi antichi sulle rive del lago si svolgesse una cruenta battaglia tra gli eserciti di Ragoli e quelli di Tuenno per la conquista del potere sul territorio e per la mano della bellissima principessa Tresenga, figlia unica del re.

Il sangue di Tresenga e dei suoi sudditi si riversò nelle acque del lago di Tovel e le colorò di rosso vermiglio.

Fino agli anni sessanta del secolo scorso, in estate prevalentemente, le acque del lago si tingevano di rosso, uno spettacolo di straordinaria bellezza. Oggi, il lago di Tovel appare azzurro e limpido, con riflessi verdi… niente rosso purtroppo.

L’origine della colorazione è scientifica: l'Istituto Agrario di S. Michele all'Adige ha scoperto che l'arrossamento è imputabile a tre specie di alghe: La Tovellia sanguinea (specie "rossa", presente oggi in minima quantità, data la scarsità di nutrienti), la Baldinia anauniensis (specie "verde" presente oggi in massicce quantità, da cui deriva il tipico colore odierno del lago) e una terza alga la cui identità è attualmente in fase di ricerca.

Resta il fatto che il lago di Tovel è una delle mete più piacevoli che si possano raggiungere in Trentino. Circondato dalle cime delle Dolomiti del Brenta, resta una perla incomparabile, è il più grande dei laghi naturali del Trentino ed è uno dei gioielli naturalistici per Parco Naturale Adamello Brenta. Situato nel punto più a nord delle Dolomiti di Brenta, è circondato dal massiccio della Campa e dal maestoso anfiteatro roccioso che collega il Passo del Grostè al Passo della Gaiarda.

È raggiungibile in macchina ma è anche meta di una bellissima passeggiata a piedi che dalla località Capriolo attraversa la piana del Monte Corno e sale nel bosco fino a raggiungere il lago. Intorno al lago, inoltre, si snoda un sentiero che ne circonda le rive e costituisce una passeggiata piacevole, alla portata di tutti, ne fa scoprire le bellezze naturalistiche. Dura circa un’ora e mezzo con un dislivello minimo e può essere percorso anche con i bambini o da chi non è esattamente escursionista… e al termine della passeggiata si può ristorarsi con l’ottima cucina tipica: canederli, polenta, funghi, strudel, non manca nulla.

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Manchiamo solo noi, ma stiamo arrivando. Intanto possiamo preparare un ottimo strudel così:

Strudel di mele alla trentina

4 mele, 1 cucchiaio di zucchero, 1 cucchiaio di pinoli, 1 cucchiaio di uvetta, cannella, 1 cucchiaio di pangrattato.

per la pasta: 250 di farina 00, 12,5 cl di acqua, 50 g di olio di semi (o di oliva leggero), 1 cucchiaio di aceto di mele, 1 noce di burro, 1 pizzico di sale.

La pasta si prepara impastando insieme tutti gli ingredienti e tirandola col mattarello fino a ottenere una sfoglia sottile. Il ripieno si prepara mescolando le mele sbucciate e tagliate a pezzettini o tritate con la mandolina in scaglie grosse con lo zucchero, la frutta secca, la cannella e il pangrattato (serve ad assorbire l'umidità della mela in cottura).

Si riempie la sfoglia col ripieno di frutta e si arrotola la pasta a formare la classica forma allungata. in forno a 200°C per una ventina di minuti e lo strudel è pronto.