MUSE, un museo a misura di bambino

by Marina Caccialanza

Educare la gioventù alla cultura e al rispetto è un dovere che tutti dovremmo sentire come imperativo. Senza essere retorici, potremmo affermare che ciò significa porre le basi per un futuro meritevole di essere vissuto.

Ci sono luoghi in Italia dove questo sentimento di condivisione della cultura si veste di naturalezza e operare per raggiungere lo scopo una missione. Uno di questi luoghi è, secondo me, il MUSE di Trento, museo delle scienze di straordinario impatto culturale ed emozionale.

Quando lo visitai la prima volta, alcuni anni fa, era nuovo di zecca, rimasi affascinata dall’accoglienza, dall’atmosfera che regnava nelle sale dove il visitatore non si sentiva in soggezione di fronte al sapere ma veniva coinvolto e incoraggiato a vivere l’esperienza nel modo più naturale possibile.

Oggi il MUSE va oltre e mi stupisce di nuovo: è il primo museo italiano a ottenere il riconoscimento UNICEF “Musei e Biblioteche Amici dei bambini e degli adolescenti”.

Un riconoscimento prezioso, che giunge al termine di un percorso sperimentale durato più di un anno che ha visto coinvolti oltre al MUSE, anche la Provincia autonoma di Trento e l’UNICEF.

Ma vediamo in cosa consiste. Il museo diventa un’istituzione che vive, che non è solo uno spazio dove mostrare qualcosa ma un luogo “per qualcuno”, dove la conoscenza viene proposta, compresa e trasmessa nei modi migliori affinché raggiunga un pubblico sempre più ampio a partire dai bambini e dagli adolescenti.

Partendo dalla consapevolezza che la responsabilità educativa riguarda tutta la comunità, il progetto è stato elaborato sulla base dei quattro principi generali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, diventata legge il 27 maggio 1991: non discriminazione, pieno sviluppo del bambino, superiore interesse nelle scelte che riguardano i bambini e gli adolescenti, ascolto e partecipazione.

Al MUSE, il visitatore è il protagonista, da sempre al centro di tutto il progetto espositivo e dei servizi, costantemente in via di miglioramento per garantire un’esperienza piacevole e di qualità. A maggior ragione se si parla di prima infanzia, adolescenti e giovani in formazione, per i quali il museo trentino vuole essere un punto di riferimento.
Un progetto educativo che UNICEF considera indispensabile per migliorare la qualità dell’apprendimento e favorire il coinvolgimento dei giovani attraverso uno stile di accoglienza e comunicazione confezionato a misura.

In pratica, il MUSE ha accolto il progetto rileggendo completamente gli spazi e le azioni dedicate per accogliere visitatori da 0 a 18 anni, raggiungendo gli scopi prefissati: valorizzare ulteriormente i percorsi per i bambini e gli adolescenti nella propria offerta; sviluppare nuove proposte per il target 0 – 18; organizzare gli spazi tenendo conto dell’importanza di un “museo amico” nella crescita e nello sviluppo dei bambini e dei ragazzi; diventare luogo di incontro e di elaborazione comune fra le realtà che condividono gli stessi obiettivi; rendere i bambini e i ragazzi protagonisti, e non solo destinatari, dei processi educativi nei quali sono coinvolti.

Aspettative ambiziose che si sono concretizzate in numerose novità come un menu attento alla sana alimentazione e allo spreco; tariffe agevolate; informazioni ad hoc; aree dedicate all’allattamento e la cura del bambino e, soprattutto, collaborazioni con le scuole e le altre realtà educative del territorio.

Primo museo italiano a potersi fregiare di questo titolo, non resta che augurarci che il MUSE faccia da apripista e che altre realtà museali e bibliotecarie seguano l’esempio.

Se sarà la cultura a fare la differenza, sarà un bene per il futuro di tutti.

 

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