Pizza Romana Day® …oggi è qui la festa
Sono scuole di pensiero; sono metodi li lavorazione e tradizioni antiche.
Ma tu, quale preferisci? Napoletana o romana?
Parliamo della pizza, unica, ineguagliabile, la più copiata, riprodotta, adorata, interpretata e gustata in tutto il mondo.
Oggi, 12 settembre, si celebra la pizza romana, la tradizione capitolina, per la gioia dei suoi apprezzatori e, perché no? di tutti noi che amiamo la pizza.
Il Pizza
Romana Day®
è l’iniziativa, organizzata da Agrodolce.it, dedicata a questa storica e gustosa espressione
gastronomica della Capitale e del Lazio. Tonda, alla pala e in teglia, ovvero la pizza in tre versioni per un all-day-long
all’insegna del gusto che darà vita a un evento diffuso cui
prenderanno parte decine di pizzerie
a Roma, nel Lazio e nel resto d’Italia.
Buona per la colazione, adatta per una merenda o per un pranzo gustoso e,
ovviamente, partner ideale per una serata “croccante”.
Quest’anno gli appassionati della pizza romana avranno un motivo in più per
gustarla. Tutte le pizzerie coinvolte, infatti, proporranno, in esclusiva per
il Pizza Romana Day®, una “Pizza 100%
Lazio”, vale a dire realizzata con prodotti provenienti unicamente dal
territorio laziale. Tipicità ed eccellenze come il Prosciutto Amatriciano IGP,
la Porchetta di Ariccia IGP, la Salsiccia di Marino, ma anche la Mozzarella di
Bufala dell'Agro Pontino, l’Olio Extravergine di Oliva della Tuscia DOP o il
Pomodoro Fiaschetta di Fondi.
Piuttosto, vediamo quali sono le
caratteristiche della pizza romana, perché si fa presto a dire pizza.
La romana, per chi non lo sapesse, è quella sottile e croccante, senza
cornicione.
La romana è una pizza al piatto bassa con
una consistente nota croccante. È
condita fino al bordo. Il disco deve essere di circa 30 centimetri di
diametro e non ci sono tracce di farina sul bordo e sulla base. Non disdegna le
farciture classiche ma nelle versioni innovative l’estro del pizzaiolo può
proporre fiori, funghi e tutto ciò che ritiene di assoluta qualità e
originalità.
Ma veniamo all’impasto, fondamentale: la sua metodologia non è importante, ogni
pizzaiolo può usare la sua personale, ma la maturazione deve esse di almeno
8/24 ore; il panetto di 160/190 g va formato almeno 4 ore prima dell’utilizzo e
steso a mano se a lunga lievitazione, anche al mattarello se a breve
lievitazione. Il disco, che deve essere
tondo e sottile, va cotto in forno (a legna o elettrico) a 340/380°C per 2
minuti e mezzo o 3. Non c’è il cornicione, e questo è uno degli aspetti che la
identificano di più. Colore dorato, con lievi note di tostatura ma privo di
bolle nere è l’altro aspetto importante.
Le tipologie
sono tre, come già si è detto: alla pala, in teglia e tonda.
Della tonda, classica, abbiamo appena spiegato le caratteristiche, le altre due
sono simili ma cambiano le modalità di stesura e maturazione.
Pizza alla pala: forma allungata, quasi rettangolare, generalmente lunga 1
metro e larga 30 cm. Cotta sul suolo del forno. La farcitura si effettua sulla
pala – lo strumento in legno che serve per infornare – e l’impasto è ad alta
idratazione. Deve cuocere dai 7 ai 10 minuti e il risultato è crosta croccante,
spessore ridotto e pasta alveolata e morbida.
Pizza in teglia: ad alta idratazione, rettangolare, viene disposta sulla teglia
di metallo del forno e fatta maturare per almeno 24 ore. Dopo la cottura è
croccante, con mollica ben sviluppata.
In teglia o
alla pala, può
essere bianca o solo con pomodoro. E la festa è servita.
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