by Marina Caccialanza Si alle mascherine per baristi e camerieri, no alle barriere divisorie in plexiglass. Bar e ristoranti si preparano alla riapertura, riorganizzando gli spazi interni ai locali e i turni del personale. Secondo un’indagine effettuata nelle ultime ore dall’ufficio studi della Fipe, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, su un campione di 520 piccole e medie imprese del settore, il 70% circa dei pubblici esercizi, 196mila locali tra bar e ristoranti, sono pronti ad alzare le saracinesche a partire da lunedì 18 maggio. La preoccupazione principale è legata alla sicurezza di clienti e dipendenti. Malgrado la voglia di ripartire, non sarà un avvio a pieno regime. Gli imprenditori intervistati da Fipe stimano un crollo del 55% dei loro fatturati a fine anno e questo fa temere per la possibilità di mantenere il numero dei dipendenti che, secondo le stime, potrebbe calare del 40%, con 377mila posti di lavoro a rischio.
Il 95% degli imprenditori intervistati, ha già acquistato le mascherine per il proprio personale, l’82% dei ristoratori è convinto che l’uso dei dispositivi di protezione sia essenziale, il 94% ha già effettuato la sanificazione dei locali. No alle barriere divisorie in plexiglass per il 56% degli intervistati, tranne eventualmente davanti alla cassa (37%). Poco meno del 5% prevede di installarle tra i tavoli.
la foto ritrae la sala del ristorante/pasticceria Bedussi di Brescia