Salame Milano, italianità nostrana

by Marina Caccialanza

La storia del Salame Milano è strettamente legata a quella di un’azienda storica sul territorio lombardo, la Citterio. Fu, infatti, Giuseppe Citterio, nel 1870 l’ideatore della ricetta originale nella sua salumeria di Rho, alle porte di Milano, dove ancora oggi l’antico palazzo che ospitava lo stabilimento accoglie chi attraversa la città, riconoscibile da lontano per il manto d’edera che lo ricopre.

Giuseppe Citterio pensò di dare continuità produttiva a un alimento stagionale tipico della bassa padana e creare al tempo stesso un salume che potesse far arrivare anche agli immigrati italiani in America i sapori, e il ricordo, della loro patria lontana.

Così fu, e il Salame Milano – dal nome evocativo e identificativo di una zona ben definita, se non proprio della città di Milano - è da allora uno dei prodotti italiani più diffusi oltreoceano, con stabilimenti dedicati e ampia attività di export in tutto il mondo.

Dal sapore dolce e delicato, è realizzato con carni magre e grasse di suino italiano macinate a “grana di riso”, insaporite con sale, aglio, pepe nero in grani spaccati e pepe bianco macinato; al taglio ha colore rosso rubino tenue, con profumo deciso e armonico.

La ricetta originale è oggi riprodotta e diffusa su scala mondiale e il Salame Milano, tramandato di generazione in generazione, resta ideale come imbottitura di un panino: una bella michetta magari, perché no?

Oppure come elemento nel classico antipasto all’italiana, come lo definisce Il Carnacina, ricettario gastronomico storico dei primi anni cinquanta: “È l’antipasto nazionale. Servire un piatto di salumi con uno o più dei seguenti prodotti: prosciutto di San Daniele o Parma, di montagna, di Modena, di Langhirano; salame di Milano, di Cremona, di Felino, all’aglio; soppressata di Verona; mortadella di Bologna; bondiola di Parma; culatello di Parma; brisavola di Colico; spalla di San Secondo; zampone di Modena ecc.”

foto di copertina: © Citterio