Tutorial anni cinquanta
Sono stata una lettrice accanita fin da bambina. Mi piacevano le storie avventurose di Emilio Salgari – avrò letto almeno 20 volte Il Corsaro Nero – i romanzi di Dickens come Oliver Twist oppure Piccole Donne e Jane Eyre, e molti altri. La classica letteratura “da ragazzi” dell’epoca. Fiumi di lacrime e sogni ad occhi aperti.
C’è un libro che ha accompagnato la mia infanzia e la mia adolescenza in modo assillante, apparteneva a mia madre ed era uno di quei libri che negli anni cinquanta del secolo scorso si regalavano alle giovani spose e fa parte, in certo qual modo, della storia della società italiana e della letteratura gastronomica. Non era un romanzo ma lo leggevo avidamente, mi affascinava e cercavo di impararne i segreti.
Perduto nelle pieghe del tempo, l’ho ritrovato di recente su una bancarella del Salone della Cultura di Milano. Potevo non comprarlo?
Si chiama Enciclopedia delle 3 B d’oro, dove le B significano “buonamensa”, “bella casa”, “bravadonna”.
Che barba, direte! …un’altra B…
Ebbene, per chi non lo conoscesse, questo libro scritto da Olga Fiorentino Lombroso, Eugenia Graziani Camillucci e Carlo Fontana per l’allora Edizioni Labor, mostra uno spaccato della società moderna del XX secolo nell’atto di comunicare il sapere antico – oggi si direbbe il know how – che ha caratterizzato le nostre nonne, mamme e un po’ anche noi donne del terzo millennio.
Racconta la donna e i suoi compiti in seno alla famiglia e alla società, ma non in maniera polemica o mostrandone il lato debole, come si potrebbe pensare. La donna in questo volume di 800 pagine fitte è manager attento, è custode dei beni, è creatrice di immagine, comunicatrice di conoscenza. Trasmette alle generazioni che verranno dopo di lei saggezza e oculatezza, capacità di gestione e sapere. È la rezdora e non è una donna inferiore, è la padrona di casa. Non è sottomessa ma dedita. Svolge il suo ruolo con autorità e capacità e trasmette queste doti a chi legge.
I toni sono antiquati, certo, si inneggia a virtù che oggi farebbero inorridire e non solo le femministe: abnegazione, gentilezza, docilità, quel modo di stare un passo indietro che ha recentemente scatenato polemiche a torto o a ragione.
Il punto non è questo, perché è ovvio che ogni epoca ha il suo modo di essere e ognuno ha il diritto di pensarla come vuole.
Cerchiamo di andare oltre le apparenze.
Il punto è conoscere la realtà e saperla interpretare secondo l’epoca e i tempi in cui si vive.
Il punto è che non ha alcun senso parlare di quote rosa o pari opportunità finché non impareremo a considerare gli individui come persone e basta.
Non ha senso neppure attribuire dei ruoli: che ognuno si occupi di ciò per cui sente di avere attitudine, affinità e predisposizione. Questo vale, secondo me, anche per la cura della casa, dei figli, della tavola ecc.
E infatti fioriscono i corsi di cucina, i seminari contro gli sprechi, i circoli e i ritrovi per apprendere manualità e bon ton frequentati da gente di ogni età e di ogni genere. Qualche tempo fa, ricordo di aver osservato seduto sulla metropolitana di Milano un giovane uomo che imperturbabile ricamava a punto croce.
Dunque, questo libro è un manuale pratico e offre conoscenza
e soluzioni utili a tutti.
Se dimentichiamo i toni paternalistici, nei suoi 5 corposi capitoli troviamo informazioni preziose su tutto ciò che riguarda la gestione domestica; se sorvoliamo sull’atteggiamento accondiscendente ci accorgiamo che è l’internet degli anni ’50; è il tutorial che cerchiamo quando dobbiamo togliere la macchia di vino dal divano dopo la festa con gli amici; ci insegna come preparare la torta di compleanno per il compagno; come caspita si deve procedere per fare il bagnetto al bebé che abbiamo appena portato a casa terrorizzati dall’ospedale o quanto va bagnata la piantina di basilico che abbiamo comprato al mercato per il nostro orto sul balcone tanto di moda. L’organizzazione della cucina, come fare le faccende, come si stira una camicia. Banalità? Ma no, a giudicare da quanti click si registrano su you tube su questi argomenti non si direbbe.
Questo “portale del sapere” è una magica app che ci insegna a fare la spesa, a cucinare, a conservare il cibo e non sprecarlo: quanti articoli e corsi e seminari si tengono oggi sull’argomento! Perché queste cose si sapevano già…solo le abbiamo dimenticate.
L’enciclopedia delle 3 B d’oro è storia e come un libro di storia va letto; certamente si rivolge a quella che un tempo era la moglie/casalinga, perché allora la società così era strutturata; ma andrebbe letto da tutti, donne e uomini, perché insegna il buonsenso, la razionalità, le buone maniere (non guastano mai), la cucina sana, l’economia domestica (di questi tempi…) e ci riporta alla semplicità, a un mondo dove non conta essere star della Tv o del web; non servono gli influencer per insegnarci a comprare i calzini; non si digita la tastiera dello smartphone per mettere la cena in tavola.
Una piccola dose di umiltà che ci riporta coi piedi per terra e può servire ad affrontare, oggi come ieri, le piccole difficoltà quotidiane, che in fondo non sono tanto diverse, dipende dai punti di vista.