Oltre il delivery

by Marina Caccialanza

Il fenomeno è ampio e può assumere aspetti diversi a seconda del target di pubblico che si vuole raggiungere. Il modello nato negli Stati Uniti per coprire essenzialmente un business di servizio destinato agli uffici o aziende dove i lavoratori hanno esigenza di consumare pasti preporzionati durante la pausa pranzo o portarli a casa per mettere in tavola in poco tempo e poca fatica una cena ben congetturata, si è sviluppato e ramificato.

Viene chiamato Meal Kit, consente di evitare di fare la spesa e anche chi ha poca familiarità con pentole e ricette riesce a preparare un piatto ottimamente realizzato a un prezzo adeguato, basta seguire le istruzioni. Diventa in qualche caso perfino un divertimento, un gioco, fa sentire chef, è di tendenza.

È diventato così popolare che è perfino prevista, in certi casi, l’attivazione di un abbonamento settimanale o mensile.

In Italia sta conquistando una larga fascia di consumatori, complice un 2020 complicato sotto tutti gli aspetti possibili con chiusure dei locali pubblici, ristrettezze di orario per i ristoranti, quarantena e difficoltà ad approvvigionarsi; vogliamo aggiungere tempo a disposizione avendo annullato gli spostamenti casa ufficio?

Accanto al food delivery, ormai prassi obbligata per la maggior parte dei negozi di alimentari o botteghe di gastronomia e per i ristoranti, con consegna diretta o attraverso le piattaforme organizzate, il meal kit o food box che dir si voglia – per fare chiarezza, una scatola dove sono contenuti i semilavorati e/o gli ingredienti necessari a realizzare il piatto o l’intero menu scelto con le relative istruzioni, spedito o consegnato a domicilio – è la nuova tendenza e piace, piace assai.

Ecco che accanto alle ditte specializzate, spesso vere multinazionali del “cibo espresso”, anche i singoli ristoranti o botteghe si sono organizzati creando linee di prodotto dedicate a questo genere di consumo, spaziando tra primi e secondi, in molti casi accompagnati anche da cocktail o bevande.

Tra le prime aziende che hanno attivato questo tipo di servizio in Italia possiamo citare Fratelli Desideri che offre una linea di box con ricette ideate da cuochi stellati che propongono principalmente primi piatti d’autore da realizzare a casa, complete di qr code per seguire i suggerimenti dello chef; c’è Quomi, startup che ti consegna a casa ingredienti freschi da più di 80 produttori scelti, complete di kit per ricette facili da cucinare, e recentemente ha avviato la possibilità di ordinare anche cassette di frutta e verdura di stagione.
In entrambi i casi, basta seguire – divertendosi - le schede con le indicazioni e, in più, ridurre gli sprechi: tutto è perfettamente dosato.
Non mancano esempi di creatività: Bonverre ha creato per il prossimo Natale una linea di Christmas Box in collaborazione con alcuni chef per la realizzazione di ricette “in vaso” da acquistare già pronte corredate delle istruzioni per replicarle: per esempio il ragù di selvaggina di Igles Corelli, per opera di Diego Rossi il ragù di frattaglie come lo faceva sua nonna, o la versione rock del classicissimo ragù alla bolognese, quello di Oltre , la trattoria che ha rivoluzionato il panorama gastronomico di Bologna.
Interessante l’ultima idea di Teatro7 Lab, scuola di cucina milanese molto all’avanguardia, che ha studiato “cucina con noi e mangia con i tuoi…”: la domenica mattina si fa lezione e si prepara il pranzo insieme allo chef del giorno per poi portarlo a casa alla famiglia. Formula conviviale e pratica: impari, cucini, mangi.

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La Special Box di Carne

Carne, il nuovissimo one thing restaurant aperto a Milano lo scorso mese di luglio, è il risultato di un progetto lungamente ponderato, studiato nei minimi particolari. Nasce dall’osservazione del comportamento del cliente, del modo in cui la gente legge un menù; s’ispira a un concetto semplice – less is more – applicato all’estero e di successo; è il risultato di una cultura che mette al centro il prodotto, uno solo in questo caso, per proporlo al meglio delle sue possibilità. Aprire un’attività di ristorazione nel 2020, può sembrare un atto eroico. Eppure, questi 3 giovani, Denise Di Meola, Andrea Pirotti e Domenico Cannillo, hanno trovato una formula congeniale: con Carne hanno voluto portare in Italia un concetto che all’estero, in particolare negli Stati Uniti e in Giappone, è molto diffuso; negli USA è un vero e proprio mood, in Giappone una cultura radicata: un solo prodotto è meglio. Carne non è un ristorante, non è un fast food, è qualcosa che sta in mezzo e punta sulla qualità proponendo poche ricette, fatte bene. In un ambiente industrial, moderno e giovane, ribadisce il concetto che è la sostanza quello che conta: un solo taglio di carne, il lombatello, povero e poco conosciuto ma valorizzato al meglio. Concentrarsi su un unico taglio di carne, un solo tipo di lavorazione e cottura, ha semplificato il processo, standardizzato il risultato, contenuto i costi ma al tempo stesso, mantenuto altissima la qualità. “Dopo infinite prove – racconta Domenico – abbiamo trovato il metodo di lavorazione perfetto per noi: marinatura di 24 ore con una miscela di aromi che preferiamo non svelare tranne un solo segreto: il fieno da brodo che conserviamo in filtri e utilizziamo per dare alla carne un aroma molto particolare; cottura a bassa temperatura al cuore intorno ai 52/54° in roner per circa 3 ore. Abbattimento, conservazione e relativa rigenerazione al momento del servizio. La carne risulta morbida, rosata e al sangue, viene accompagnata da contorni e salse home made. Prezzo fisso e un orario di servizio che spazia lungo tutta la giornata sono plus molto graditi”.
Da questo concetto internazionale di condivisione culturale scaturisce il progetto “Special Box”. Accanto al piatto forte, il love loin, ogni mese Carne propone un menu speciale a esaurimento scorte studiato per accontentare la voglia di etnico e il desiderio di conoscere abitudini e piatti venuti da lontano: cotolette d’agnello deep fried all’americana, panino con pastrami, bacon bomb ecc. Da qui l’idea di creare un e-commerce (specialbox.it) e consegnare Special Box con la ricetta special del momento pronta in kit da cucinare a casa. Una ricetta facilmente replicabile, fornita completa di ogni ingrediente, anche il più esotico, quello che non si trova facilmente in commercio. Tutto è perfettamente dosato per due porzioni e accompagnato dalle istruzioni per realizzare il piatto: le ricette dal mondo arrivano a casa. Per esempio i Party Tacos, atmosfera messicana e divertimento. Nella scatola, un packaging che garantisce una temperatura controllata fino a 60 ore, spedita attraverso un corriere con garanzia di 72 ore dall’ordine in tutta Italia tranne le isole (per il momento), la carne fresca del consorzio La Granda, presidio slow food – in questo caso capocollo di maiale e diaframma di bovino -  e tutti gli ingredienti necessari che, se conservati correttamente, si mantengono in frigorifero dai 7 ai 15 giorni con apposte le etichette che ne determinano il metodo di conservazione e la data di scadenza. Non è abbastanza? Insieme ai prodotti, la ricetta descritta nei minimi particolari, la possibilità di collegarsi online col cuoco di Carne e per deliziare la serata, durante la preparazione o il consumo, una playlist Spotify a tema del Paese da cui deriva la ricetta per creare la perfetta atmosfera. Carne ti porta la cena e insieme ad essa anche il mood adatto a trascorrerla in allegria. Una ricetta diversa ogni mese, la qualità del ristorante, il supporto diretto dello chef per qualsiasi dubbio durante la preparazione, la possibilità di fare un abbonamento da 1 a 6 mesi per avere un risparmio complessivo.  

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EraGoffi e EraWay, il ristorante a casa tua 

L’idea è nata all’inizio del lockdown del marzo scorso ed è stata subito messa in pratica con molto successo. EraGoffi, ristorante torinese dello chef Lorenzo Careggio diventa anche EraWay. EraGoffi vuol dire una cucina italiana genuina basata sul territorio, che valorizza il lavoro di contadini e allevatori; privilegia la qualità delle materie prime, animali e vegetali, fa conoscere la loro storia. La carne è protagonista, come nella migliore tradizione piemontese e il ristorante propone quattro percorsi gustativi tra cui scegliere, ideati dallo chef all’insegna della miglior tradizione italiana, conditi con tocchi creativi a sorpresa, ma ispirati sempre alla stessa filosofia: semplici sapori genuini.
Per superare la difficoltà del momento e andare incontro alla clientela Lorenzo Careggio e i suoi soci ideano EraWay (apri, rigenera, mangia), tra i primi a proporre un nuovo modo di cenare al ristorante a casa propria. “Abbiamo voluto offrire un’alternativa, un modo diverso di fare delivery – spiega Lorenzo – consegnando non un piatto pronto da mettere in tavola ma da finire, da rigenerare e impiattare come se fosse quello del ristorante. Si tratta di piatti molto simili a quelli che serviamo abitualmente, fanno parte della linea del ristorante, ma li consegniamo a domicilio confezionati in sacchetti sottovuoto distribuiti in vari elementi da comporre. Per esempio, le costine di maiale alle 15 erbe, piatto iconico di EraGoffi, vengono fornite in elementi scomposti: le costine cotte a bassa temperatura per 12 ore sottovuoto, disossate e rimesse sottovuoto porzionate da rigenerare 10 minuti in forno, la nostra salsa barbecue per condirle e l’insalata di finocchi freschi anch’essi in busta sottovuoto e da condire con la speciale citronette”.
Per dare al cliente la possibilità di eseguire il completamento della ricetta, e dare un impulso social, Lorenzo Careggio, la scorsa primavera, ha fatto ogni sera una diretta Instagram durante la quale eseguiva un piatto a turno mostrando il metodo al pubblico connesso ma, soprattutto, ogni kit era dotato di istruzioni dettagliate scritte e di un link per collegarsi su Vimeo per seguire un tutorial completo. In questo modo il “cuoco” poteva guardare, capire, mettere in pausa, impiattare, guidato passo passo dallo chef.
“Un modo per interagire col cliente – afferma Lorenzo Careggio – per non farlo sentire solo in quel momento così difficile. È capitato che il figlio regalasse la box alla mamma, la mamma al figlio; che intere famiglie, separate dalle condizioni sociali del periodo, acquistassero la stessa ricetta e cucinassero, ognuno a casa propria ma connessi online per mangiare insieme”.
Ricette accattivanti, semplici nella loro complessità perché “pilotate” ma con quel qualcosa in più: il tocco dello chef.
I tajarin – tipici piemontesi - con ragù di brasato e perle di vino rosso; o con pancia di maiale e polvere di rosmarino. Il delizioso tonno di Saluzzo (gallina sott’olio) da saltare in padella e accompagnare con le verdure. Piatti realizzati con tecniche professionali, per il gusto di finirli e sentirsi chef per un momento e, naturalmente, gustarli con soddisfazione.  
EraWay consegna personalmente in un raggio di Torino e provincia, in polibox che assicurano una tenuta di 3 ore, si ordina al telefono e si aspetta la consegna, puntuale e ccurata. La scorsa primavera ha consegnato un centinaio di pasti alla settimana: “Non sappiamo come sarà la situazione da oggi in poi – confessa Lorenzo Careggio – il ristorante ha lavorato bene dopo la riapertura ma ci aspettiamo nuove difficoltà con l’inverno e EraWay è pronto. Stiamo studiano nuovi menu, nuove formule. Non conosciamo la ricetta giusta per superare la crisi ma di sicuro non staremo fermi a guardare, mai e comunque!”.  

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da iMeat giornale novembre/dicembre 2020